Considerata conclusa la sua esperienza francese, si trasferisce in Germania alla corte di Federico Guglielmo III di Prussia e diventa primo maestro di Cappella e Direttore generale di Musica. Colmo di gloria e di onorificenze, torna a più riprese nella sua città natale, negli anni compresi tra il 1822 e il 1844, facendo generose elargizioni a favore dei suoi concittadini che lo ripagano concedendogli il titolo di "Patrizio" della città. In Germania rimette in scena, nel 1821, l'Olimpia, rimaneggiata e dedicata a Federico Guglielmo e, successivamente, il Nurmahal (1822), L'alcidor (1825) e L'Agnese di Hoenstaufen. Pur nel riconoscimento del suo grande talento, fu costretto a lasciare la Germania dopo la morte del suo protettore Federico Guglielmo.
Riprende dimora a Parigi senza rinunciare a numerosi viaggi in varie nazioni europee, accolto sempre con grandi onori. Ormai avanti con gli anni si ritira definitivamente a Maiolati dove ha ancora modo di manifestare la sua generosità erigendo un Ospizio e un Monte di Pietà. Muore il 24 gennaio del 1851 tra le braccia della sua fedele moglie. Le spoglie del grande maestro riposano oggi nella Cappella dell'Ospizio da lui creato.