Ambientata in un interno domestico, la scena si compone attraverso sguardi di intesa e mani che si cercano. Una tenda verde isola le quattro figure femminili in cui è possibile riconoscere oltre Elisabetta e Maria, anche le sorelle di quest'ultima, Maria Cleofe e Maria Salomè, la cui esistenza si richiama ad una leggenda tardo medievale poca gradita alla chiesa ufficiale, e per lo più diffusa in ambito nordico.
Un solo uomo compare nel quadro, Zaccaria, posto sul limite della porta, ai margini estremi della tela a sottolineare la sua estraneità ad un universo femminile regolato da leggi e cadenze proprie che gli sono escluse. Sulla mensola una natura morta semplifica per valori simbolici l'assunto dottrinale dell'opera. Il vaso, simbolo della purezza di Maria, è contrapposto all'arancia che sta a ricordarci il peccato originale, in sostituzione della più consueta mela. Accanto una zucca è la prefigurazione della morte e resurrezione del Cristo.
Una pergamena arrotolata rappresenta il Vecchio Testamento, mentre agli strumenti di scrittura è affidato il compito di illustrare il Nuovo Testamento e il corso della storia che sta per cambiare in virtù di quell'Annunciazione che sovrasta la pala principale in cui il Lotto si confronta con il tema della meditazione intorno al contatto con il divino e al significato ultimo che esso imprime al destino dell'uomo.