L'11 dicemhre 1523 il notaio Orsino Orsini stipula il contratto tra Lorenzo Lotto e i Confratelli dell'Ospedale di S. Lucia per la realizzazione di una grande icona che nelle intenzioni dei committenti doveva risultare più bella di quella realizzata dieci anni prima per la Confraternita del Buon Gesu. Per il raggiungimento dello scopo il priore Giovanni di Antonio Guglielmi non bada a spese e si accorda con il pittore per la considerevole cifra di 220 ducati in oro larghi. La prima rata del pagamento di 50 ducati viene versata immediatamente. L'accordo prevede il versamento di altri 120 ducati entro il settembre 1524 e il saldo alla consegna, prevista per i1 1525. Le cose però andarono diversamente. Infatti soltanto il 22 aprile 1525 il pittore rilascia quietanza dell'avvenuto pagamento di altri 50 ducati. Alla data prevista per la consegna della Pala, la Confraternita ha versato al Lotto meno della metà di quanto pattuito.
La Pala di S. Lucia, finalmente terminata, giunse a Jesi tra la fine del 1532 e i primi mesi del 1533. Non sappiamo se la posa in opera avvenne in presenza del Lotto così come ormai l'antico contratto del '23 richiedeva esplicitamente, o se l'artista si fosse liberato da tale obbligo come fa supporre il fatto che l'ultima rata gli venne "rimessa", cioè, spedita a Venezia, come riportato nella delibera del '31.